Chiudiamo questo fantastico viaggio con la quarta ed ultima parte della nostra analisi. Siamo giunti allo struggente finale. E' venuto il momento di trarre le conclusioni sull'ennesima perla dei Naughty Dog; e dirvi se sia stato tutto davvero così perfetto, o se ci possa essere qualche scelta narrativa a mio modesto parere discutibile.
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RITORNO ALLA FATTORIA: L’EPILOGO
Subito dopo il combattimento finale e la schermata nera; l’avventura riprende col terribile primo piano sulla mano di Ellie, quella con le due dita mozzate. La ragazza è ritornata alla fattoria; tuttavia ad aspettarla non c’è nessuno. Non vi è traccia di Dina. Tuttavia la camera di Ellie è rimasta esattamente come l’aveva lasciata. La nostra eroina, ormai rassegnata, stanca e completamente spenta; si siede ed imbraccia la chitarra regalatagli da Joel, la prova a suonare; ma tristemente, lei come noi, prende coscienza del fatto che le risulti impossibile, per via delle dita mancanti. Prova inutilmente a suonare qualche accordo, un momento altamente tragico, seppur la ragazza rimanga totalmente impassibile al fatto; ormai la Ellie che conoscevamo sembra non esistere più, stiamo guardando un involucro vuoto, è solo l’ombra di ciò che era un tempo; una donna che ha perso tutto e continua la sua vita con la solita inerzia, in balia degli eventi, come ha vissuto fin da quando ha perso Joel. In quel momento si ferma, e volta lo sguardo, come per ricordare, ed è in quel ricordo che carpiremo l’ultimo, straziante dialogo fra Joel e la sua protetta. Il ricordo riprende esattamente da dove si era fermato durate lo scontro fra Ellie ed Abby, ossia la famosa visione di Joel con la chitarra, sul portico. Vediamo come la discussione avvenga esattamente la sera prima del prologo, la sera prima dell’uccisione di Joel. Ellie arriva indispettita, intimando a Joel di non provare mai più a difenderla, (in riferimento alla sera del ballo, dove era stata aggredita dall’omofobo barista di Jackson, a causa del bacio con Dina); dicendo che aveva la situazione sotto controllo e che non aveva bisogno della sua protezione. Ma la rivelazione arriva poco dopo, quando Ellie gli rinfaccia di non averle dato la possibilità di scegliere: lei sarebbe dovuta morire in quell’ospedale, sacrificandosi per la cura, solo così la sua vita avrebbe potuto avere senso. Lui le risponde, che se Dio gli avesse dato la possibilità di tornare indietro, avrebbe fatto esattamente la stessa cosa, ma Ellie in un certo senso lo comprende, anche se non lo accetta, e gli dice di “sì”; ma cosa più importante, gli dice che crede che non riuscirà mai a perdonarlo, ma che vuole provarci. L’uomo risponde che gli piacerebbe molto; quindi la ragazza lo saluta e se ne va. Inquadratura su di un Joel commosso con gli occhi lucidi. Il tutto è reso con una delicatezza ed una sensibilità senza eguali. Altro momento altissimo. Ma soprattutto, momento importantissimo e vero e proprio colpo di scena della trama, poiché da quest’ultimo flashback capiamo che Ellie aveva intenzione di perdonarlo, ma questa possibilità gli è stata strappata via, gli è stata strappata via proprio da Abby. Il tutto ci dà quel pezzo del puzzle che ancora ci mancava, capivamo la rabbia e la motivazione di Ellie nel volerla vendicare; tuttavia non capivamo quella rabbia così forte, e quella voglia di andare fino in fondo, ci doveva essere dell’altro; ed infatti, oltre alla rabbia di aver perso la persona a cui teneva di più, vi è anche la frustrazione ed il rimorso di non essere riuscita a perdonare Joel, le è stata negata anche questa possibilità; quindi ha dovuto lasciare andare Joel senza nemmeno essere riuscita a riavvicinarsi o almeno a salutarlo degnamente. Alla fine del flashback, Ellie posa la chitarra, e con l’ormai solito sguardo vuoto e rassegnato abbandona la fattoria, con l’ultima scena che inquadra la finestra, Ellie che si allontana e la chitarra regalatale da Joel, anche quella abbandonata, con l’ultima immagine che ne inquadra il manico, con la falena disegnata; in continuità con quella che era l’immagine d’apertura del gioco, ossia il manico della stessa chitarra trovata da Joel.
Così si chiude l’ennesimo capolavoro dei Naughty Dog; ora non ci resta che fare un bilancio finale, coglierne le sfumature e paragonarlo col primo episodio.Come abbiamo potuto comprendere, all’interno di quest’avventura ci sono 3 grandi protagonisti, ovvero la pesante e schiacciante presenza di Joel che mette in moto una serie di eventi ancor prima della sua morte, ossia col finale del primo TLOU, Ellie ed Abby. Alla luce delle riflessioni e del riassunto fatto sulla trama, abbiamo da un lato Ellie, e la sua storia di vendetta, che le farà perdere tutto. Se analizziamo per bene la nostra eroina, ne esce una ragazza completamente distrutta e sconfitta dalla sua storia di vendetta, totalmente svuotata ed annientata. In particolare diverrà un importantissimo esempio di vittima all’interno del crudo mondo di The Last Of Us. Ellie, da eroina a vittima per eccellenza, ha avuto come prima perdita i proprio genitori, non avendoli mai conosciuti; successivamente perderà la sua migliore amica Riley e perderà Merlene, con l’intero gruppo delle luci per mano di Joel. Questo solo nel primo TLOU. Nel secondo episodio, partirà perdendo Joel, il suo cavallo, poi l’amico Jesse e nel finale verrà abbandonata, per le sue scelte, da Dina e J.J.. Nello scontro finale con Abby perderà il suo coltellino, l’unico ricordo che ha della madre. Sempre nel combattimento finale, come se non bastasse, il destino ed il mondo di TLOU infieriscono sulla povera Ellie tendendo ad essere sadici e beffardi fino all’ultimo, facendo perdere alla ragazza anche due dita, e quindi impossibilitandola nel suonare la chitarra. La ragazza, quindi, perderà anche la sua musica, ossia, l’eredità e gli insegnamenti di Joel. Oltre alla perdita, Ellie deve fare i conti, sin dalla fine del primo episodio con l’impossibilità di scegliere nella sua vita. Saranno sempre altre persone o il fato a scegliere per lei. La vediamo nel finale del primo, dove Joel sceglie al posto suo, salvandola; lo vediamo mentre cerca di compiere la sua vendetta, quando l’unica che vorrebbe uccidere realmente è Abby; mentre finisce per uccidere Mel incinta ed Owen. Ellie, personaggio perdente e sconfitto, tuttavia, grazie alla sua scelta finale, ossia quella di risparmiare Abby, come sostengono anche gli sviluppatori, risulterà non essere un personaggio negativo fino in fondo. Potremo finalmente scorgere un barlume di speranza anche in lei, per la serie meglio tardi che mai, ritornerà in un certo senso, la vecchia Ellie, anche se solo per un attimo, potremo rivedere del buono e della luce in lei. Quello di Ellie non sarà un atto di perdono, ma sarà più un atto di pietà, poiché alla fine di tutto, quando ormai avrà toccato il fondo, entrerà in empatia e comprenderà, nel profondo, la condizione e le scelte di Abby. In questo modo, risparmiandola, chiuderà definitivamente il cerchio della vendetta aperto da Abby e proverà anche lei a cercare la sua redenzione e la sua pace. Non ci è dato sapere che fine farà, ma qualcosa lo sappiamo; Ellie è totalmente cambiata e segnata, purtroppo in negativo e nulla sarà più come prima per lei. Per ironia della sorte, colei che voleva ad ogni costo la vendetta e la morte di Abby, sarà la stessa persona che la salverà da mote certa, liberandola dal palo a cui era legata. Chi esce vincitrice da tutto ciò è Abby, che molto prima di Ellie, e grazie a Lev, (un po’ come era accaduto già precedentemente a Joel con Ellie), riesce a costruirsi un percorso di redenzione, vedendo le potenzialità di una nuova vita, una seconda possibilità con l’affezionato ragazzino. Abby diviene, nella sua crescita ed evoluzione, un personaggio totalmente positivo; da assassina spietata e rancorosa, a protettiva sorella maggiore; pronta a sacrificarsi e a fare di tutto pur di dare un futuro dignitoso a Lev.
Ora ci rimane da analizzare unicamente la validità della storia e delle scelte narrative. In particolare ho riscontrato 2 punti narrativi che mi hanno fatto leggermente storcere il naso, di cui uno (la scelta di risparmiare Abby), è mero gusto personale; mentre il secondo, può essere considerato un vero e proprio difetto di ritmo narrativo. Ho trovato discutibile la scelta di salvare Abby, per quanto ne capisca la funzione, ossia, il desiderio da parte degli sviluppatori di salvare quel poco di umanità rimasta in Ellie e di non renderla un personaggio totalmente negativo. La prima versione del racconto, infatti, prevedeva che Ellie dovesse uccidere Abby e chiudere così la sua storia. In un certo senso, pur con tutta la sua amarezza e tristezza, il team di sviluppo ha propeso per un finale tendente al buono, forse anche per darci un colpo di scena; dato che tutto faceva propendere fin dallo scontro al teatro fra le due protagoniste, che sarebbe andato a finire tutto nel peggiore dei modi, contemplando la morte di almeno una delle due, se non di entrambe le ragazze. Con un finale meno benevolo, tuttavia, il racconto ne avrebbe giovato in coerenza ed in coraggio; in coerenza, poiché avremmo avuto finalmente una Ellie decisa e capace di scegliere, nel portare fino in fondo la sua vendetta; pentendosi ed avendo dei ripensamenti, al massimo, dopo. Ne avrebbe giovato molto anche in coraggio. Partendo dal presupposto che TLOU 2 è uno dei giochi più maturi e coraggiosi di tutti i tempi, per i temi trattati e la loro crudezza, con un finale cattivo, in particolare con la morte di Abby per mano di Ellie o viceversa; l’esperienza ne avrebbe giovato, perché a parte Joel, avremmo visto un’altra morte importante e pesante nell’economia dell’esperienza, e quindi il coraggio di lasciar andare un altro importante personaggio per chiudere il cerchio nella maniera più epica ed “emotivamente pesante” possibile. Mi rendo perfettamente conto, però, che questo risulta essere più un capriccio personale, questione di semplice gusto. Ma va benissimo anche così, con questo finale, dato che comunque non mi aspettavo il colpo di scena in cui fossero sopravvissute entrambe le ragazze; anche se resta un po’ di amaro in bocca per Ellie, che in questo viaggio si è solo distrutta ed ha perso sé stessa, senza essere riuscita a concludere nulla, ma anzi peggiorando ulteriormente la sua situazione. Bisogna effettivamente pensare, però, che questo amaro in bocca e questo senso di inconcludenza, possano essere qualcosa di voluto e contemplato da parte di Nughty Dog; una sensazione che avevano messo in conto e che volevano far trasparire dal finale dell’esperienza.
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