Tra simulazione e
arcade
Finalmente siamo arrivati alla parte dedicata alla
giocabilità di questo titolo.
Come ripetuto numerose volte, nonostante DIRT abbia tutte le carte in regolare
per passare come una simulazione, non lo è del tutto. Le modalità classiche del
Rally ci sono, piloti e vetture anche, perché non è una simulazione ? La
domanda è spontanea, e la risposta forse un po’ meno, le principali cause di
questo mancamento sono dovute al Gameplay, forse troppo semplice e poco vicino
a quello che il campionato Rally in realtà rappresenta veramente.
Non sempre vi sarà facile giocare a DIRT, cosa intendiamo con questo ? Molto spesso ci siamo trovati alla guida di automobili non sempre giocabili ai massimi livelli, il loro comportamento poco sensibile e realistico, ci ha dato non pochi problemi. Potremmo giustificare questo anomalo comportamento dalla nostra Keybord, del resto i tastierini per lo sterzo sono tutt’altro che sensibili e indicati per questo genere di game. Abbiamo testato il gioco con un volante, tutto ciò ci ha fatto cambiare parzialmente idea, si notano in effetti dei miglioramenti, anche se rimane qualche dubbio sull’effettiva genuinità di questo gameplay.
Altro difetto che non passa di certo in osservato è rappresentato dalle delle vetture, che in molte situazioni non sembrano realmente toccare terra con le ruote. Proviamo a immaginare un asse centrale posto in basso della vettura, la sensazione è più o meno quella. Tutto questo si nota maggiormente quando siamo a velocità elevate, specie nei circuiti di terra, dove ci aspetteremmo una camminata più faticosa, dove magari la stessa auto quasi affonda nel terreno instabile.
Non pensate che DIRT sia un gioco non all’altezza del suo nome, tutt’altro, semplicemente bisogna sottolineare che chi lo compra, deve aspettarsi una giocabilità non ai livelli di una simulazione vera e propria, come potrebbe esserlo GTR2 ad esempio.
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